Nella mia libreria del cuore, Tic in piazza San Cosimato, proprio dietro l’ufficio, ho comprato questo nuovo libro.
È di 𝗘𝗿𝗶𝗰𝗮𝗶𝗹𝗰𝗮𝗻𝗲 illustratore, disegnatore, artista scultore e street artist le cui opere sono in tutto il mondo.
𝗣𝗼𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗙𝘂𝗼𝗰𝗼, questo è il titolo, è un libro che mi ha fatto commuovere mentre lo sfogliavo tra gli scaffali di libri di poesia e di fotografia e mentre Luna mangiava i resti di cibo dal cestino, sotto la cassa.
Mi ha commosso perché, a distanza di 20 anni, 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗮𝗿𝗱𝗼 (l’autore) ha ridisegnato i disegni che aveva realizzato da bambino.
Ed io mi sono emozionata.
Non ho potuto non pensare alla responsabilità che ognuno di noi ha, nelle relazioni di tutti i giorni, nella promozione dell’altro, non ho potuto non pensare al senso del mio lavoro e a quello di tutti gli agenti, nella loro accezione etica e più pura.
Quanti talenti abbiamo perso e si perdono ogni giorno perché non sono cresciuti e non crescono in un ambiente in cui si sentono compresi e stimolati?
Ha ragione Galimberti l’identità è un dono che ti fa l’altro e quando incontri qualcuno che crede in te, che ti dà il coraggio di farti carico del tuo talento e di prenderti la responsabilità del tuo desiderio, allora ecco che arriva il cielo basso, come quasi fossimo sotto uno specchio d’acqua, una cornacchia viola sulla coda di un gatto d’oro e una mela nascosta tra gli aculei di un riccio.
Succede che, non solo realizziamo il nostro talento, ma che creiamo nuovi mondi dove la diversità ci affranca dall’omologazione: “siamo tutti diversi, uno dall’altro e questa è la cosa più bella e sorprendente” come scrive il padre di Ericailcane nella prefazione del libro.
Le persone sono preziose e vanno maneggiate con cura come Pietro, Mario, Mattia e Jack che, mentre scrivo ste cose, si stanno a fa una partita a poker alla texana nell’altra stanza e come Claudia che ora mi manda messaggi per ricordami che Dio mi ama e che Ibiza ci aspetta.
Le persone vanno maneggiate con cura. Anche io.