Ci sono passata pure io!
Quando un agente inizia una collaborazione con un nuovo artista dà subito la notizia tramite i propri canali anche social affinché tutti e tutte possano lavorare alla riassegnazione artista-agenzia.
Non si condivide invece mai, o quasi mai, la fine di una collaborazione.
Non so se sia per una forma di pudore, di disagio o di imbarazzo che ti fa pensare che non sia una cosa necessaria o addirittura opportuna, oppure una forma di tutela da un dispiacere, magari di assoluta indifferenza (a cui io non credo).
Forse alla base ci potrebbe essere anche la tendenza del momento a condividere solo ciò che ci rende, agli occhi degli altri, in qualche modo vincente, “in una gara perenne a chi arriva prima, in totale solitudine” cit. Gabriella Landolfi
Invece, forse, la condivisione della fine di una collaborazione può essere una specie di atto psicomagico, un modo per rilanciare la propria motivazione e il proprio fuoco, ma soprattutto per creare relazioni reali e vitali.
Mi viene in mente un bellissimo passaggio del libro Sii te stesso a modo mio, di Matteo Lancini.
Eh già, le libere associazioni sono davvero una giostra nella nostra testa….comunque, in questo libro dedicato all’età adolescenziale (il sottotitolo bellissimo è Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta) ad un certo punto l’autore affronta la questione dell’importanza di riconoscersi, anche da adulti, nelle proprie fragilità e della necessità di comunicarle poi ai nostri figli, nipoti, alunni…
Sì, ci sono passato anche io! Anche io ho fallito molte volte e ho vinto, molte volte.
Si vince e si perde, sempre. cit @saradrago
Maurizio Lombardi e Gabriele Falsetta hanno fatto parte del piccolo gruppo di artisti che mi hanno rinnovato la loro fiducia quando, lasciato Officine Artistiche, ho voluto avviare un mio progetto di management artistico. C’erano loro, Guglielmo Favilla, Alessio Montagnani, Pietro Turano, Desirée Giorgetti, Giulio Forges Davanzati, David Coco, Evita Ciri, Astutillo Smeriglia Michele Sinisi.
Se non ci avessero creduto loro, non ci avrei creduto io.
La collaborazione con Maurizio e Gabriele è finita, con non poco dispiacere, considerato anche che abbiamo condiviso circa dieci anni dei nostri percorsi professionali, pur comprendendo il loro desiderio di cambiamento, che è legittimo.
In questi giorni è stata annunciata la serie Monterossi 2 che è stato l’ultimo progetto al quale abbiamo lavorato insieme io e Gabriele e il terzultimo con Maurizio. Le riprese di Monterossi 2 le abbiamo incastrate, grazie all’aiuto di organizzatori temerari che non hanno paura di alzare l’asticella del rischio, con M – Figlio del secolo serie diretta da Joe Wright e che entrambi già stavano girando da tempo e con il capitolo dello Spyverse di Citadel – Diana in cui Maurizio è nel cast principale . Dopo Monterossi 2 sempre con Maurizio abbiamo lavorato al film Casi el paraìso diretto da Edgar San Juan, una co-produzione italo-messicana, poi al film biopic Sei nell’anima dedicato a Gianna Nannini e diretto da Cinzia TH Torrini, e in questi giorni sta finendo le riprese del nuovo film di Giovanni Veronesi.
So che quando usciranno tutti questi ultimi lavori avrò una stretta al cuore, come sta succedendo ora che vedo il trailer di Monterossi 2 sul web, ma servirà solo a ricordarmi che abbiamo fatto un buon lavoro, che ci siamo voluti molto bene, e che ce ne vogliamo ancora, che la nostra è stata davvero una coalizione artistica e professionale, che abbiamo portato l’uno agli altri un valore concreto nei nostri percorsi e nelle nostre giornate vincendo e perdendo, sempre.
Ciao Gabriele, ciao Mau.
Avanti sempre, tutti!
L’illustrazione è di Enrico Pantani e Emanuele Kraushaar 2